Parte il Co-working al Mef: che sia un'opportunità per tutti!


Finalmente ha visto la luce la nuova policy sul COWORKING.

Tanti colleghi avranno la possibilità di conciliare le esigenze lavorative e familiari, con positive ripercussioni sul benessere personale.

E’ positivo il fatto che, terminata la fase sperimentale, si stia andando verso un coworking strutturale, analogamente a quanto già avviene per il Lavoro agile.

In quest’epoca, infatti, non si può non tener conto dell’enorme numero di recenti assunzioni di funzionari ed assistenti, che per le esigenze dell’Amministrazione devono svolgere la loro attività lavorativa lontano dalla loro sede di residenza. Un problema certamente importante per chiunque ma che diventa particolarmente sentito da chi, in età non più post-universitaria, si trova ad avere famiglia e spesso anche figli a centinaia di chilometri dalla sede di lavoro.

Proprio per questo come CISL abbiamo chiesto (ed ottenuto) un punteggio per chi ha figli fino a 14 anni, inizialmente non previsto.

Ma soprattutto, abbiamo chiesto all’Amministrazione di fare ogni possibile sforzo per consentire l’accesso al coworking a tutti coloro che ne facciano richiesta perché a noi interessa che tutti coloro che lo richiedono possano fruirne: al momento possiamo dire di aver ottenuto un impegno ad ampliare il numero di posti nel caso in cui le domande fossero molte di più.

Molti colleghi – e noi con loro – attendono infine un paio di importanti chiarimenti sulla Policy:

• quando si parla delle 2 sedi da poter indicare, sembrerebbe che per “sedi” si intendano i singoli uffici (ossia una RTS, una CGT di I o II grado) e non le città. Così fosse, non capiamo perché chi è interessato, ad esempio a Napoli, debba scegliere solo due fra le tre sedi disponibili quando è evidente che l’interesse del collega è lavorare in quella città, non rilevando, ad esempio, se in RTS, in CGT di I o II grado. Per risolvere il problema, basterebbe, almeno per le Corti, far esprimere una preferenza che le comprenda entrambe. Se invece per “sedi” si intendono le città, sarebbe meglio chiarirlo, altrimenti c’è chi fa domanda in un modo e chi in un altro;

• è stabilito che al personale neoassunto l’accesso al coworking sia consentito al termine del periodo di prova. Nel caso in cui il proprio dirigente è d’accordo, si può tuttavia presentare domanda fin da ora? Auspichiamo di sì, perché la Policy non lo nega espressamente tuttavia anche qui sarebbe opportuna una maggior chiarezza.

Fra l’altro la stessa Amministrazione avrebbe così maggior contezza delle sedi richieste ed agire di conseguenza.

Ci siano consentite queste due questioni, fra quelle che ci pongono tanti colleghi, fermo restando che ribadiamo che per la CISL rimane prioritario cercare di agevolare tutto il personale che ne faccia richiesta, proprio per le finalità che la stessa Amministrazione così ben descrive nelle premesse della Policy.

Per qualunque dubbio e approfondimento, invitiamo a visitare il nostro sito internet https://mef.cisl.it e a scriverci su [email protected].

                                                                                         Il Coordinatore Nazionale
                                                                                                  Walter De Caro


- Scarica il volantino del comunicato (clicca qui


"Il nostro impegno continua   
con serietà, determinazione e competenza"

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